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al testo di Marina Pacifici
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Quell’immagine di Te
m’abbaglia come il sole a mezzogiorno. Il sorriso tuo si staglia contro il cielo blu della mia solitudine. E fra le trine del ricordo nel macramè della memoria in un palpito di nostalgia resti per sempre Tu. Il saluto tuo la carezza d’autunno di commiato mi bruciano l’anima come l’infuocato dardo d’agosto. Mai più, mia sospirata rondine farai nel mio orizzonte d’abbandono ritorno. Alla memoria di mio padre |
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